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Storia

Storia

Arroccata su un crinale tra la valle del Simeto e l’Etna, Centuripe è una città con una storia millenaria, un luogo in cui storia e bellezza del paesaggio si fondono in un connubio perfetto. Dall’alto, la sua forma ricorda una stella marina o un uomo disteso sulle colline, quasi a voler abbracciare il paesaggio che la circonda.

Le origini di Centuripe risalgono alla preistoria, come testimoniano i ritrovamenti di Riparo Cassataro — con pitture rupestri in ocra rossa e manufatti che vanno dal Neolitico al Bronzo antico — o le incisioni rupestri di Monte Pietraperciata, attribuite all’Eneolitico e all’età del Bronzo.

La città vera e propria fu fondata dai Siculi nell’VIII secolo a.C. e, pur mantenendo la propria identità, entrò in contatto da subito con la cultura greca, fino a ellenizzarsi completamente. In età ellenistica, Centuripe divenne un centro prospero e dinamico, uno dei principali poli di produzione della terracotta dell’intera Sicilia. Le sue botteghe erano rinomate per la qualità artistica e tecnica dei manufatti, destinati non solo all’uso quotidiano ma anche al culto e alla decorazione. La ceramica centuripina, con le sue eleganti forme e i colori delicati, fu apprezzata in tutto il mondo antico e divenne un simbolo di raffinatezza e identità culturale. L’apice della manifattura centuripina si ha tra il III e il I secolo A.C. con la creazione dei cosiddetti “Vasi Centuripini”; vasi policromi decorati con scene mitologiche dai colori vivaci (rosa, giallo, verde, rosso) dipinte dopo la cottura e adornati da motivi floreali in rilievo.  Erano essenzialmente oggetti di lusso usati in contesti funerari o cerimoniali e rappresentano una delle produzioni artistiche più eleganti dell’età ellenistica siciliana.

Con l’arrivo dei Romani, Centuripe mantenne un ruolo di primo piano. Fedelissima a Roma, fu ricompensata con autonomia e prosperità, diventando municipium e ricevendo privilegi che ne consolidarono la ricchezza. In età imperiale visse un vero periodo d’oro: sorsero sontuosi monumenti, templi, edifici termali e monumenti pubblici che ne testimoniavano la grandezza. I pregiati marmi custoditi nel Museo Archeologico Regionale di Centuripe testimoniano la grandezza della città in età imperiali. Tra essi spicca lo straordinario Ritratto dell’Imperatore Augusto, considerato tra i più belli rinvenuti fino ad oggi.

Dalle sue colline si dominavano le valli circostanti, e la città divenne un punto strategico non solo economico ma anche politico e culturale della Sicilia romana.

La caduta dell’Impero segnò un lungo periodo di decadenza. Dopo secoli di abbandono, a seguito della distruzione ad opera di Federico II, il territorio di Centuripe fu in parte riabitato da una comunità di monaci basiliani, che fondarono piccoli insediamenti e luoghi di culto, gettando le basi della rinascita spirituale del luogo. Successivamente, gli agostiniani si insediarono nell’area, fondando il Santuario della Madonna delle Grazie, che divenne un importante centro di fede e devozione popolare, ancora oggi cuore religioso della comunità.

Nel XVI secolo, i Moncada — potenti feudatari siciliani — promossero la rinascita del borgo, allora conosciuto come Centorbi, ricostruendo chiese, abitazioni e infrastrutture. Fu grazie a loro che Centuripe tornò a vivere, assumendo in gran parte l’aspetto che conserva tuttora.

Nel corso dei secoli, la città ha conosciuto momenti di splendore e di decadenza. Tra Ottocento e Novecento, Centuripe divenne anche un vivace polo minerario: contava ben sette miniere di zolfo attive, che offrirono lavoro e contribuirono alla crescita economica e sociale del territorio, inserendolo nel più ampio quadro dell’industrializzazione siciliana.

Dopo l’Unità d’Italia, nel 1863, la città riprese l’antico nome di Centuripe, come simbolo di continuità con le proprie radici romane e della fierezza della sua comunità.

Oggi, Centuripe sta vivendo un nuovo Rinascimento. Il restauro della Chiesa Madre, della Villa di Corradino, del Teatro della Dogana e del Belvedere ha restituito splendore al centro storico. Accanto a questi interventi, sono nati centri espositivi che ospitano mostre di respiro internazionale, trasformando il paese in un autentico polo culturale dell’entroterra siciliano. Le opere d’arte contemporanea installate negli spazi pubblici (Belvedere e Corradino) dialogano con le pietre antiche, creando un suggestivo equilibrio tra passato e modernità.

Passeggiare oggi per Centuripe significa attraversare un luogo dove il tempo non divide, ma unisce. Ogni restauro, ogni mostra, ogni scorcio sul paesaggio, t racconta la volontà di una comunità che guarda al futuro con la stessa forza con cui, duemila anni fa, costruiva templi e monumenti  affacciati sull’Etna. Dal centro urbano si possono ammirare i più bei panorami della Sicilia tanto che Garibaldi la definì il Balcone della Sicilia.

Centuripe non è solo un museo a cielo aperto, ma una città viva, capace di rinnovarsi senza dimenticare la propria storia: un luogo dove la cultura diventa rinascita e la memoria diventa futuro.

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